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re di Nostro Signore Gesù, che si è fatto obbediente fino alla mor-
               te e alla morte di croce. (Regolamento Chatillon n°4)
                   Si eserciteranno con cura nell’umiltà, semplicità e carità,  ri-
               spettando ognuna la sua compagna e le altre, e facendo tutte le
               azioni per un’intenzione caritatevole verso i poveri e per nessun ri-
               guardo umano. (Regolamento Chatillon n°11)
                   Si ameranno scambievolmente come persone unite da No-
               stro Signore e da Lui legate col suo amore.
                   Si visiteranno e consoleranno nelle loro afflizioni e malattie.
               (SV XI 446. Regolamento generale).
                   Procureranno di conservare fra di loro gran unione e carità e
               se occorreranno discordie fra esse, la priora e consigliera havendone
               aviso procureranno di farle riconciliare. (Regolamento di Bogliasco).
                   Si avvertiranno caritatevolmente dei difetti notati nel ser-
               vizio dei poveri, ma tutto questo senza rumore e confusione e col
               minimo di parole possibile.
                   Come parecchi [pezzi di] carboni accesi staccati [se sono riuni-
               ti] riscaldano maggiormente, così parecchie dame della Carità se-
               parate, ma a volte riunite, si riscaldano mutuamente di amor di Dio.
               (SV XI 704. Conferenza alle dame, 1638).
             Vincenzo racconta un antico apologo sul valore e l’importanza
          dell’unione:
                   Un imperatore aveva parecchi figli, dieci o dodici, non so. Pri-
               ma di morire, volendo dimostrare loro come l’unione fosse impor-
               tante per la pace di uno stato e per la felicità di tutti, si fece por-
               tare al suo letto un gran fascio di frecce e disse al minore: «Vieni,
               figlio mio, prendi quel fascio di frecce e rompilo in due». «Padre,
                                               non mi riesce». Si rivolse ad
                                               un altro che rispose in ugual
                                               modo, poi al terzo, al quar-
               Il servizio era                 to, al quinto, al sesto e a tut-
                                               ti gli altri che riconobbero la
            innanzitutto uno                   loro impotenza. Allora il pa-
                                               dre disse al maggiore: «Pren-
                strumento di                   di una freccia separatamente
                                               e guarda se riesci a romper-
              testimonianza                    la». Il maggiore lo fece mol-
                                               to facilmente. L’imperatore
                  della fede.                  allora concluse: «Figli miei,
                                               questo vi insegni che finché


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