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ni che chiedono di fare l’atto d’impegno nei GVV, e sulla reputazione dei
cristiani che chiedono di entrare. Utilizzo ancora le parole di S. Vincenzo:
La Confraternita sarà composta da donne, sia vedove che
sposate e ragazze, la cui pietà e virtù sia conosciuta e della cui
perseveranza si possa essere sicuri. (Regolamento Chatillon n°3)
Lungi dal voler ergerci a giudici di altre persone, ma credo che que-
sto criterio possa essere utile nel nostro discernimento…
2. La carità organizzata (contro le improvvisazioni e le azioni per-
sonali)
Nel regolamento di Chatillon troviamo questa espressione, fonda-
mentale per comprendere cosa Vincenzo aveva in mente:
Assistere spiritualmente e corporalmente quelli della loro città
che spesso hanno sofferto molto, più per mancanza di orga-
nizzazione nell’assistenza che per mancanza di persone carita-
tevoli (Regolamento Chatillon n°1)
Due considerazioni:
• sappiamo che le prime Carità si sono occupate quasi esclusivamen-
te di malati poveri negli ospedali, ma fin dal primo momento Vincen-
zo aveva in mente un servizio molto più ampio, rivolto a tutti coloro
che soffrivano per mancanza di assistenza e carità;
• l’intenzione di Vincenzo, attraverso la co-
stituzione delle Carità, è di organiz-
zare l’assistenza e il servizio ai
poveri e coordinare quan-
ti vivono questa sensibilità
verso gli ultimi.
Vincenzo intuisce il pe-
ricolo ed esige che tale
opera caritativa non sia
promossa o compiuta mai
per iniziativa individuale:
praticare la carità deve
esprimere unità di inten-
ti, coesione e condivisio-
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