Page 32 - Annali_4
P. 32

Nelle esperienze successive, Vincenzo affina sempre più il concetto di
             promozione umana e di lotta ad un assistenzialismo sterile.
                   La Confraternita non intende fomentare la pigrizia dei poveri
               validi e delle loro famiglie, perciò non darà loro se non il necessario
               per integrare il modesto guadagno del loro lavoro […] Quelli [i po-
               veri] che saranno trovati [dalle dame] a mendicare durante la setti-
               mana nelle strade o nelle chiese o di cui le dame avranno fatti giusti
               lamenti, non riceveranno nulla la domenica seguente (Regolamen-
               to della Carità mista di Mâcon, 1621).
                   [Le ufficiali] avvertino le sorelle di non dar mai danari all’infermi,
               ne a suoi di casa per qualsivoglia pretesto ma che segli provveda
               delle cose necessarie secondo le loro infermità, di come per il man-
               giare come per le altre cose. (Regolamento di Bogliasco)
             Nel 1659 Vincenzo scrive, per conto delle dame della Carità di Parigi,
             ad un fratello coadiutore, missionario a San Quintino:

                   Si destina un po’ di denaro per aiutare alcuni poveretti a semi-
               nare dei pezzetti di terra, badate bene: i più poveri, i quali non po-
               trebbero farlo senza tale soccorso [...] Potrete raccomandare loro,
               passando, di preparare qualche pezzo di terra, di ararla, di conci-
               marla [...] Si vorrebbe anche fare in maniera che gli altri poveri,
               che non hanno terreni, si guadagnassero la vita, tanto gli uomini
               che le donne, dando agli uomini qualche arnese per lavorare e, alle
               ragazze e alle dame qualche filatoio e, della canapa o della lana per
               filare, e ciò soltanto ai più poveri (SV XV, 324).
             In queste parole, credo sia ben sintetizzato, in tutta la sua forza, il
             concetto di promozione umana caro a San Vincenzo.

          •  Attenzione alla persona prima ancora che al suo stato di indigenza.

             Quello che Vincenzo chiede, fin dal 1617, alle serve dei poveri non è
          una cura materiale, superficiale e frettolosa: per la serva dei poveri il ge-
          sto di assistenza è un’occasione per esprimere amore materno e non
          superiorità di stato.
                   Ai poveri parlate sempre dolcemente e con umiltà; presen-
               tatevi loro vestite senza trascuratezza, ma assai dimesse affinché
               la troppa eleganza dei vostri abiti non desti nel loro animo alcuna in-
               vidia, né tantomeno vi dia una certa aria di superiorità; e perché non
               accada di mostrarvi talora dotate di qualche sapienza, quando
               sarete vicine al letto dei malati indirizzate loro la parola avendo fra

       30  4 / duemiladiciannove
   27   28   29   30   31   32   33   34   35   36   37