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Nelle esperienze successive, Vincenzo affina sempre più il concetto di
promozione umana e di lotta ad un assistenzialismo sterile.
La Confraternita non intende fomentare la pigrizia dei poveri
validi e delle loro famiglie, perciò non darà loro se non il necessario
per integrare il modesto guadagno del loro lavoro […] Quelli [i po-
veri] che saranno trovati [dalle dame] a mendicare durante la setti-
mana nelle strade o nelle chiese o di cui le dame avranno fatti giusti
lamenti, non riceveranno nulla la domenica seguente (Regolamen-
to della Carità mista di Mâcon, 1621).
[Le ufficiali] avvertino le sorelle di non dar mai danari all’infermi,
ne a suoi di casa per qualsivoglia pretesto ma che segli provveda
delle cose necessarie secondo le loro infermità, di come per il man-
giare come per le altre cose. (Regolamento di Bogliasco)
Nel 1659 Vincenzo scrive, per conto delle dame della Carità di Parigi,
ad un fratello coadiutore, missionario a San Quintino:
Si destina un po’ di denaro per aiutare alcuni poveretti a semi-
nare dei pezzetti di terra, badate bene: i più poveri, i quali non po-
trebbero farlo senza tale soccorso [...] Potrete raccomandare loro,
passando, di preparare qualche pezzo di terra, di ararla, di conci-
marla [...] Si vorrebbe anche fare in maniera che gli altri poveri,
che non hanno terreni, si guadagnassero la vita, tanto gli uomini
che le donne, dando agli uomini qualche arnese per lavorare e, alle
ragazze e alle dame qualche filatoio e, della canapa o della lana per
filare, e ciò soltanto ai più poveri (SV XV, 324).
In queste parole, credo sia ben sintetizzato, in tutta la sua forza, il
concetto di promozione umana caro a San Vincenzo.
• Attenzione alla persona prima ancora che al suo stato di indigenza.
Quello che Vincenzo chiede, fin dal 1617, alle serve dei poveri non è
una cura materiale, superficiale e frettolosa: per la serva dei poveri il ge-
sto di assistenza è un’occasione per esprimere amore materno e non
superiorità di stato.
Ai poveri parlate sempre dolcemente e con umiltà; presen-
tatevi loro vestite senza trascuratezza, ma assai dimesse affinché
la troppa eleganza dei vostri abiti non desti nel loro animo alcuna in-
vidia, né tantomeno vi dia una certa aria di superiorità; e perché non
accada di mostrarvi talora dotate di qualche sapienza, quando
sarete vicine al letto dei malati indirizzate loro la parola avendo fra
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