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RELAZIONI                                           uando, in gene-
                                                              re, mi si  chiede
                                                       Qdi parlare delle
          Le peculiarità dei Gruppi                     peculiarità dei GVV, su-

          di Volontariato Vincenziano                   bito il pensiero va ai tre
                                                       pilastri su cui Vincenzo
          a cura di Padre Giuseppe Carulli CM          ha costruito l’ossatura
                                                      della Confraternita della
                                                    Carità di Chatillon e che poi
                                               ha replicato, a volte rivedendo, a
          volte integrando, in tutte le successive confraternite, incluso quelle della
          città di Parigi, lasciandone pressoché inalterata la struttura.



          1. Il servizio ai poveri come percorso di santificazione personale
                   Poiché la carità verso il prossimo è un segno infallibile dei
               veri figli di Dio e uno dei suoi principali atti è visitare e nutrire i po-
               veri malati, alcune pie damigelle e virtuose borghesi della città di
               Châtillon-les-Dombes (diocesi di Lione), desiderando ottenere da
               Dio la misericordia di essere sue vere figlie, hanno deciso insie-
               me di assistere spiritualmente e corporalmente quelli della loro cit-
               tà. (Regolamento Chatillon n°1)
                   Le dette serve dei poveri prendono come loro patrono Nostro
               Signore Gesù Cristo e come scopo l’adempimento del suo ar-
               dentissimo desiderio che i cristiani pratichino tra loro le opere
               di carità e misericordia, desiderio che ci ha fatto conoscere con
               queste parole: «Siate misericordiosi com’è misericordioso il Padre
               mio», e le altre: «Venite, benedetti del Padre mio, possedete il re-
               gno che vi è stato preparato dal principio del mondo, perché ho
               avuto fame e mi avete dato da mangiare, sono stato malato e mi
               avete visitato, perché quello che avete fatto ai più piccoli di questi,
               l’avete fatto a me». (Regolamento Chatillon n°2)
             Il fine ultimo della confraternita è di carattere spirituale, nel sen-
          so di un essere e di un agire
          plasmati dallo Spirito di Dio.
          La carità evangelica non va          Un decalogo della
          confusa con esuberanze da
          “buon  cuore”:  è  necessaria    spiritualità della serva.
          la consapevolezza che la sua

                                                             4/duemiladiciannove  21
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