Page 22 - Annali_4
P. 22

detto di Sant’Agostino tutto quello che ci conduce al bene viene da Dio.
          È Dio che le ispira e quando sono approvate dalla Chiesa si è ancora più
          certi che vengono da Dio. Inoltre l’osservanza fedele attira benedizione
          sulle persone, benedizione sui loro progetti, benedizione sulle loro opere,
          sul loro lavoro. Il contrario di un buon regolamento o l’inosservanza vuol
          dire disordine, disorganizzazione, litigiosità, confusione, seminare inquie-
          tudine, scompiglio invece di aiuto e di sostegno”.
             È chiaro che per lui l’osservanza dei regolamenti assicura la qualità del-
          la coesione nel gruppo, la garanzia della fraternità e un servizio fatto in ma-
          niera appropriata. È un modo di sottolineare l’appartenenza e un modo
          di irrobustirla. Alcuni elementi di buona osservanza. Stimare i regolamen-
          ti che si è ricevuti e cercare di non trascurarli. Puntualità nel fare e nell’agi-
          re, senza pensare: tocca ad altri ma partendo tutti da: tocca a me. Atten-
          zione e accuratezza nel servizio, retta intenzione e spirito di condivisione.
          Completezza e gioia nel fare le cose. È importante che di tanto in tan-
          to, sia personalmente sia in gruppo, ci diciamo quali sono le motivazioni
          per cui facciamo le cose. È Gesù Cristo che mi fare questo? Che mi fa dire
          questo o quell’altro? O è la mia vanità, la mia permalosità? Per tutta la fa-
          miglia vincenziana la missione e la carità costituiscono un inscindibile
          binomio che caratterizza oggi come ieri il progetto e lo stile vincenziano.
             E insegna a spezzare ai poveri il pane quotidiano e il pane della paro-
          la. Rispondendo al tempo stesso al bisogno di cibo e di cure e al bi-
          sogno di Dio e alla ricerca di senso. Lavorando insieme per promuove-
          re tutta la persona umana, aprirla alla speranza e aiutare tutti come dice
          San Paolo: “collaborando alla gioia degli altri”.
             In fin dei conti si tratta di imparare giorno dopo giorno e situazio-
          ne dopo situazione a vivere la vita come dono a spenderla come
          dono e a realizzarla come dono. Immaginiamo che quello che faccia-
          mo sia un roveto ardente che partendo dalla preghiera giunge al servizio
          della carità creando condivisione e fraternità. Un roveto ardente di cui tut-
          ti dobbiamo prenderci cura ognuno facendo la sua parte. §


        Il regolamento è una carta nautica che


      permette di mantenere la rotta e al pilota

          di portare le cose in maniera sicura.




       20  4 / duemiladiciannove
   17   18   19   20   21   22   23   24   25   26   27