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Si eserciteranno con “cura in umiltà, semplicità e carità facendo tut-
te le loro azioni con intenzioni caritatevoli verso i poveri e senza alcun ri-
spetto umano”. Contrassegno di essere figli di Dio, fratelli e sorelle in Cri-
sto Gesù. Il brano evangelico come tela di fondo di tutti i regolamenti è:
Avevo fame, avevo sete, ero malato e in segreto lo avete fatto a me. Mo-
tivando il servizio con queste parole: “voltate la medaglia e vedrete che il
figlio di Dio che ha voluto essere povero ci è rappresentato da questi po-
veri. Questo è vero come è vero che siamo qui”. Allora comprendiamo
alla luce di quanto abbiamo detto che San Vincenzo ama che ci sia-
no buoni regolamenti. Non troppo soffocanti, ma buoni regolamenti. Lui
aveva un equilibrato senso istituzionale, per lui le regole sono un modo
di fare le cose e di conservarle in un certo ordine.
Era convinto che tutte le cose hanno necessità di una regola: “Cer-
cando di imitare Nostro Signore che ha fatto tutto con buon ordine finaliz-
zato al bene”. Le regole sono un’opportunità per un servizio migliore
più solido. Non una gabbia per imbrigliare l’inventiva della carità. Perché
quando un regolamento serve ed è ben usato, si è capaci anche di fare,
concertando insieme, tutte le eccezioni che occorrono. Portava anche
diversi esempi. Dice innanzi tutto questo: “Un buon regolamento vissuto
bene con fedeltà è una strada alla santità. Aiuta a fare bene il bene, aiuta
a far si che le cose che avvengono siano fatte con prudenza, con equili-
brio, con saggezza”. Usa anche dei paragoni per indicarne il significato.
Dice: “è come la bussola per la rotta di una nave che deve seguire una
specifica rotta per arrivare felicemente in porto. Ecco come potrete na-
vigare più felicemente, perché se volete essere felici in questo mondo e
in quell’altro dovete fare proposito di osservare le vostre regole. E siate
certe che questo è un mezzo più che efficace”. Altro esempio: “Il regola-
mento è una carta nautica che permette di mantenere la rotta e al pilota
di portare le cose in maniera sicura”.
Usa anche un altro paragone. Lo assimilava alle ali che servono per
volare. O considerava le regole come canali attraverso cui arriva la gra-
zia di Dio. Offriva anche motivazioni di carattere teologico spirituale come
quando dice: “esse vengono da Dio. Egli ne è l’autore poiché secondo il
Perché non hanno nessuno che abbia
cura di loro all’infuori di voi.
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