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I RACCONTI DELLA BIENNALE
Dal Carcere
di Piero, detenuto al carcere circondariale di Como e
Franca Ronchetti, Volontaria dei Gruppi di Volontariato Vincenziano,
presidente cittadina GVV di Como.
ensi che a te non succederà mai, che non ti può succedere,
che sei l’unica persona al mondo a cui queste cose non succe-
“Pderanno mai e poi, a una a una, cominciano a succedere tutte,
esattamente come succedono a tutti gli altri ...”
È incredibile come si possa cambiare opinione su luoghi, fatti e per-
sone quando si ha la possibilità di vedere le cose sotto un altro punto di
vista. È successo ad una volontaria vincenziana quando è entrata nella
biblioteca dell’Istituto circondariale “Bassone” di Como. È stata un’espe-
rienza unica che ha rivoluzionato dentro di lei il luogo comune che molti
cittadini hanno riguardo i carcerati, visti come individui pericolosi che de-
vono scontare la propria pena estraniandosi totalmente dalla società. La
gente però non tiene conto del fatto che in prigione non ci sono solo de-
gli “individui pericolosi”, ma delle persone del tutto uguali a noi, solo che
hanno sbagliato e per questo sono stati privati della libertà. Insomma la
volontaria non ha conosciuto il ladro, il rapinatore, lo spacciatore … Ha
conosciuto invece Alessandro, Daniele, Imad, Gabriele, Piero, Raimon-
do, Sergio ... e come dice un proverbio che andando con lo zoppo si im-
para a zoppicare, lei per esperienza dice che ascoltando i carcerati si
impara a comprendere le loro sofferenze. Se le persone arrivano a com-
mettere reati, è giusto che la giustizia le condanni, e forse è giusto che lo
faccia anche il resto della società, ma il volontario di un carcere NO, non
deve assolutamente giudicare e deve cercare di dare fiducia. Più si darà
fiducia più si potrà vedere un cambiamento. Sicuramente è necessario
del tempo prima che questo cambiamento diventi visibile, ma a detta del-
la volontaria si può fare iniziando ad ascoltare le loro storie e conseguen-
temente, nel possibile, aiutarli.
Ed ecco Piero, 70 anni, pochi esami ad essere medico, una vita nor-
male, almeno all’apparenza, poi l’arresto. Inizia a frequentare il laborato-
rio della biblioteca del Bassone nel 2015 e dopo qualche mese di col-
laborazione inizia a confidarsi, a raccontare il suo arresto e la sua vita in
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