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RELAZIONI
San Vincenzo:
la spiritualità e l’organizzazione
a cura di P. Luigi Nuovo CM
Trascrizione non rivista dall’autore
an Vincenzo è un maestro di vita spirituale ed è un maestro di servi-
zio della carità. L’esperienza che ha fatto lo ha portato a parlare so-
Svente di intenzioni, motivazioni e stile. Punto di partenza è Gesù Cri-
sto regola e centro della nostra vita, del nostro cuore, del nostro servizio.
San Vincenzo parte da una visione di fede che si traduce in gesti con-
creti. Non potrà mai essere in San Vincenzo il servizio inteso come azio-
ne filantropica, ma esigenza di fede e testimonianza di Gesù vissuta nel
quotidiano. Vi ricordate quando dice: “i Poveri hanno più sofferto, talvol-
ta, per la mancanza di buon ordine nel fare le cose, che di persone cari-
tatevoli”. Questo dice che non mancavano allora come oggi persone ca-
ritatevoli. Mancavano di organizzazione: ricordate l’episodio di Chatillon.
Ma voglio dire a chiare lettere speriamo di non morire per la troppa or-
ganizzazione. Continuità è una garanzia per quello c’è l’organizzazione.
L’ispirazione il momento carismatico è ottimo: senza di quello non si par-
te. Ma per la continuità nel tempo ci vuole organizzazione. Ci vogliono ri-
sposte aderenti, motivazioni solide, non semplicemente emotive. La pri-
ma volta che sono andato a Parigi ho visitato l’archivio di Stato. Ricordo il
conservatore dell’archivio di Stato disse questa frase che mi rimase scol-
pita: “che San Vincenzo fosse santo lo si vede dalla correttezza dei suoi
contratti”. Cioè senza arzigogoli. San Vincenzo fu buon amministratore e
desiderava una buona amministrazione. Buona organizzazione, buona
I poveri hanno più sofferto, talvolta,
per la mancanza di buon ordine nel
fare le cose, che di persone caritatevoli.
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