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tamente dalle persone in povertà che ci aiutino a modificare questa
             misura. Uno dei ruoli più importanti che possiamo svolgere in questo
             momento storico è lavorare sull’attuazione di queste misure nei vari
             contesti territoriali. Capire cosa va e cosa non va, raccogliere questi
             elementi con studi e ricerche e utilizzare consegnarli a chi è preposto
             a questi compiti (es: Alleanza contro la povertà) in ogni territorio. È
             fondamentale raccogliere questi elementi e sistematizzarli per interlo-
             quire col livello istituzionale e provare a migliorare queste misure. L’o-
             biettivo è assumere una postura rispetto a queste misure che ci aiu-
             ti a migliorare il servizio alle persone in povertà. Questo ci accomuna,
             sia che adottiamo una prospettiva più teorica, sia per chi, come nel
             vostro caso lavora nel concreto, nella realtà di tutti i giorni.

             Se dovessimo parlare oggi di povertà, potremmo utilizzare tre espres-
          sioni. Dall’inizio della crisi (2007/2008) la povertà assoluta, cioè la con-
          dizione di coloro che nel nostro paese non ha neanche il minimo indi-
          spensabile per poter vivere dignitosamente nel proprio contesto di vita, è
          cambiata in tre modi. Innanzi tutto il fenomeno è esploso: siamo passa-
          ti da 1.700.000 mila persone in povertà nel 2007 a 5.000.040 nel 2018.
          Questi sono gli ultimi dati Istat di luglio 2019. Il fenomeno è letteralmente
          esploso: dal 2005 a oggi la povertà è aumentata del 145%.

             Ma non c’è stato un cambiamento solo in termini quantitativi: il feno-
          meno si è trasformato al suo interno. Sono diversi i profili di povertà nel
          nostro paese. Ancora oggi la povertà assoluta è una condizione che col-
          pisce soprattutto chi abita nelle regioni meridionali, famiglie con figli, per-
          sone che hanno problemi di lavoro. In realtà però se noi analizziamo il
          trend in dieci anni, per esempio dal 2005 al 2015, osserviamo qualcosa
          di molto interessante.

             La povertà si è “normalizzata” nel nostro paese, è diventata tra-
          sversale nel senso che colpisce fasce dalla popolazione che prima era-


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