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I TRE VERBI                      1. Gesù, un itinerante

          DEL PAPA                           l Prefazio della seconda preghiera
                                             eucaristica, descrivendo ciò che fa
          Andare                          IDio Padre, dice: “Tu lo (il Figlio) hai
                                          mandato a noi come Salvatore e Re-
                                          dentore”. Il Figlio è il mandato, l’invia-
          A cura di Padre  Alberto Vernaschi  to. Gesù stesso parla di sé e della sua
                                        missione in termini che esprimono movi-
                                     mento: procedere, uscire, discendere, veni-
          re dal Padre nel mondo, per poi lasciare il mondo e fare ritorno al Padre
          (cfr. Gv 16, 28). Nella Sinagoga di Nazareth applica a sé le parole di Isaia
          che, parlando del Messia, dice: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per
          questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare
          ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e
          ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno
          di grazia del Signore” (Lc 4,18-19). Dice di essere disceso dal cielo non
          per fare la sua volontà, ma la volontà di colui che lo ha mandato (cfr. Gv
          6,38; dirà anzi, in Gv 4,34, che fare la volontà del Padre è il suo cibo); di
          essere “il pane vivente, che è disceso dal cielo” (Gv 6,51).

             Nel suo confronto con i giudei (cfr. Gv 10), Gesù definisce se stesso
          come “colui che il Padre ha consacrato e mandato” (v. 36). “Mandato nel
          mondo non per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per
          mezzo di lui” (Gv 3,17), come ribadirà più avanti: “Non sono venuto per
          giudicare il mondo, ma per salvare il mondo” (Gv 12,47). E nella cosid-
          detta preghiera sacerdotale del cap. 17 di Giovanni, Gesù prega dicen-
          do: “Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio e colui
          che hai mandato, Gesù Cristo” (Gv 17, 3).

             La vita pubblica di Gesù è stata tutta un andare, un percorrere le stra-
          de della gente per annunciare il Regno di Dio. Era un itinerante, dedito al
          servizio dei poveri, senza una casa fissa (cfr. Mc 8,20), sempre in sposta-
          mento (cfr. Lc 8,1ss), alloggiando in casa delle persone che lo accoglie-
          vano (come Lazzaro, Marta e Maria), dormendo magari su una barca, sfi-
          nito dalla giornata (cfr. Mt 8, 25) o in campagna, senza un tetto.
             Giunto al termine del suo cammino, Gesù ne riassume il senso con
          queste parole: “Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora la-
          scio di nuovo il mondo, e vado al Padre” (Gv 16,28).



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