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promuovevano la perfezione cristiana, anche se provenienti dai conven-
ti e dai monasteri. Chiese (e ottenne) che la Compagnia fosse approvata
come Confraternita e non come comunità religiosa.
Non sono religiose, perché tale stato non è adatto agli impegni ri-
chiesti dalla loro vocazione. Siccome però sono in contatto con il mon-
do assai più che le religiose, non avendo ordinariamente che le case de-
gli infermi per monastero, una camera d’affitto per cella, la chiesa
parrocchiale per cappella, per chiostro le strade della città o le sale
degli ospedali, per clausura l’obbedienza, per grata il timor di Dio,
per velo la santa modestia, esse sono perciò obbligate a condurre una
vita non meno virtuosa che se fossero professe in un ordine religioso, ed
a comportarsi in tutti i luoghi, nei quali si trovano in mezzo al mondo, con
altrettanto raccoglimento, purezza di cuore e di corpo, distacco dalle cre-
ature ed esemplarità, quanto le vere religiose nella clausura del loro mo-
nastero (dalle Regole delle Figlie della Carità). 1
Un nuovo impulso venne anche dalle varie confraternite, compa-
gnie, gruppi caritativi che svolsero una preziosa e proficua opera di pre-
senza e di assistenza verso le più svariate categorie di emarginati, de-
dicandosi ai malati, ai poveri, ai trovatelli, alle vedove, ai carcerati e ai
condannati a morte; all'accoglienza di stranieri e pellegrini; all'aiuto alle ra-
gazze da maritare nonché alle donne in pericolo di darsi alla prostituzio-
ne. Questi gruppi costituirono una forza di volontariato numericamente
senza precedenti, formata da uomini e donne che in maniera capillare
crearono una rete di solidarietà. Le confraternite videro un nuovo svilup-
po ed una nuova funzione sociale, ricevendo beni, terreni, facendo que-
stue e messe di suffragio per poi dedicarsi al servizio dei più deboli.
Tra queste ricordiamo la Compagnia o Confraternita della Carità, la
Compagnia della Misericordia o di San Giovanni Decollato, per assistere
i carcerati e i condannati a morte, la Compagnia della Dottrina Cristiana,
la Compagnia della SS. Trinità, fondata a Roma a metà del '500 per soc-
correre i pellegrini e gli ammalati e convalescenti, la Compagnia del SS.
Sacramento. A Roma, verso la metà del '600, l'Arciconfraternita dei Do-
dici Apostoli aveva istituito la prima “Spezieria” per poveri, fondata dall'al-
lora cardinal protettore Francesco Barberini, che forniva gratuitamente
medicinali agli indigenti.
1 L. Mezzadri - M. P. Flores (edd.), La regola delle Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli, Coll.
Complementi alla storia della Chiesa. Testi (diretta da H. Jedin), Jaca Book 1986, 85.
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