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vedere nel povero
il volto riflesso dello stesso
Nostro Signore Gesù Cristo
ne pie damigelle e virtuose borghesi della città di Chàtillon les Dombes
(diocesi di Lione), desiderando ottenere da Dio la misericordia di essere
sue vere figlie, hanno deciso insieme di assistere spiritualmente e corpo-
ralmente quelli della loro città che spesso hanno sofferto molto, più per
mancanza di organizzazione nell'assistenza che per mancanza di per-
sone caritatevoli. 4
L’ingegno di Vincenzo, la sua azione, il coraggio di credere nell’utopia
del protagonismo femminile, hanno certamente supportato la donna nel-
la conquista di uno spazio tutto suo in un retaggio culturale ancora forte-
mente segnato dal maschilismo, per diventare interprete di una storia che
da tempo l’aveva pregiudizialmente esclusa.
Il suo impegno caritativo, la sua grande carica spirituale e la sua ca-
pacità organizzativa, in un tempo in cui lo Stato tendeva a moralizzare e
demonizzare la povertà, hanno permesso alla Chiesa di ergersi a paladi-
na dei poveri e della loro dignità e di sviluppare forme di servizio e atten-
zione all’uomo prima ancora che al suo stato di indigenza.
In quest’ottica ci piace inserire la visita a domicilio, la distribuzione di
viveri e indumenti, l’organizzazione del servizio volontario, il vedere nel
povero il volto riflesso dello stesso Nostro Signore Gesù Cristo. §
Bibliografia di riferimento
CARULLI Giuseppe, La valorizzazione della donna in San Vincenzo de Paoli, CLV, 2008.
MEZZADRI Luigi – NUOVO Luigi, Storia della Carità, Jaka Book, 1999.
MARTINA Giacomo, Storia della Chiesa. Da Lutero ai nostri giorni, Morcelliana, 1994.
PAGLIA Vincenzo, Storia della povertà. La rivoluzione della carità dalle radici del cristianesimo alla
Chiesa di papa Francesco, Rizzoli, 2014.
4 L. Mezzadri, La sete e la sorgente, I, CLV, 1992, 360.
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