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VITA ASSOCIATIVA n appuntamento atte-
so con entusiasmo da
Per una formazione Uchi in passato ne ave-
va già apprezzato il significa-
condivisa e responsabile to e il valore, e con curiosità
Scuola presidenti 2018 costruttiva da chi partecipa-
va per la prima volta a una
Roma tale occasione di approfondi-
mento e confronto, inserita nel
a cura di Isa Sarullo cuore dell’Assemblea Nazio-
nale del maggio 2018, a Roma.
Quando, nel pomeriggio del 25
maggio, nella grande sala dell’Istituto Casa Maria Immacolata, un gran
numero di Presidenti (regionali, provinciali, cittadine, di gruppi), affiancate
dalla presenza di tante altre volontarie desiderose di arricchire il loro ser-
vizio di valori spirituali e di utile competenza, si sono trovate riunite nella
gioia dell’accoglienza e della condivisione, si respirava veramente la gioia
dell’incontro, il piacere del confronto, la responsabilità dell’ascolto, per-
sonale e collettivo.
Perché questi sono gli obiettivi annuali della Scuola Presidenti, che
segna una tappa fondamentale nel cammino di una formazione “perma-
nente, personale e comunitaria” (art. 19 Norme interne).
Il tema proposto quest’anno e oggetto dunque di analisi e riflessione
era titolato: “Non c’era posto per... diverse occasioni per vivere l’Acco-
glienza” e si poneva come argomento portante da sviluppare non solo in
quella occasione ma in ogni appuntamento associativo e formativo du-
rante l’anno pastorale 2018/2019. Un percorso di preparazione che, in-
teriorizzato in prima persona da ogni volontario, si potesse poi aprire, nel-
la ricchezza dei suoi contenuti, a tutta la comunità ecclesiale e civile dei
vari territori.
Dopo l’accogliente saluto, l’introduzione della Presidente Naziona-
le, Gabriella Raschi, nel sottolineare la valenza etimologica del termine
“scuola” fino all’odierno significato di “spazio aperto alla riflessione e al li-
bero confronto”, ne esalta il valore inclusivo che, strettamente legato al
senso di appartenenza, firma l’identità di un volontario vincenziano, in un
tempo straordinario perché donato a Dio. In giorni di così acute e peri-
colose contraddizioni l’impegno convinto, fedele e fiducioso del sentire e
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