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Una processione di 18 vescovi e di decine di sacerdoti faceva coro-
          na al Cardinale Angelo Amato, all’Arcivescovo di Milano Mario Delpini e
          al Vescovo di Vigevano Maurizio Gervasoni.

             “Concediamo che il Venerabile,
          servo di Dio, Teresio Olivelli, laico e   Dio, che sei Verità
          martire, eroico testimone del vange-
          lo, difensore  dei deboli e degli op-       e Libertà, facci
          pressi sino al dono della vita, d’ora
          in poi sia chiamato Beato.”                   liberi e intensi
             A queste parole pronunciate in la-
          tino dal Cardinale Amato, in un silenzio
          carico di commozione, fu scoperta l’immagine del martire, un quadro
          del giovane in divisa di Alpino, nell’espressione degli occhi la sua pre-
          ghiera, quella del “ribelle per amore”:
             “Signore, che fra gli uomini drizzasti la tua Croce, segno di contrad-
          dizione, che predicasti e soffristi la rivolta dello spirito contro le perfidie
          e gli interessi dei dominanti, la sordità inerte della massa, a noi oppressi
          da un giogo oneroso e crudele, che, in noi e prima di noi, ha calpesta-
          to Te, fonte di libere vite, dà la forza della ribellione... Nella tortura serra
          le nostre labbra. Spezzaci, non lasciarci piegare. Se cadremo, fa’ che
          il nostro sangue si unisca al tuo innocente e a quello dei nostri morti, a
          crescere al mondo giustizia e carità.”
             Erano presenti alla cerimonia più di tremila persone da tutta Italia,
          numerose delegazioni di Alpini e dell’Azione cattolica, un gruppo di pel-
          legrini dalla Baviera con il Vescovo di Bamberg dove sorgeva il lager,
          parenti, due nipoti che hanno portato le reliquie del Beato, amici e com-
          pagni di prigionia e, naturalmente, le nostre volontarie con le insegne
          del Gruppo di Mortara.

             La funzione eucaristica è stata animata dalla presenza del Coro del
          Duomo di Vigevano e dalle corali più importanti della Lomellina. Alla fine
          del rito, Mons. Gervasoni ha ricordato ai giovani l’attualità dell’esempio
          del Beato Teresio, impegnato nel sociale, legato all’Azione cattolica e al
          carisma vincenziano del quale condivideva fatiche e ideali e per il quale
          aveva profuso energie e forze. §






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