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suoi valori e nei suoi uomini, contro una classe dirigente di politici e plu-
          tocrati che, invece di servire le istituzioni, se ne è servita per la propria
          libidine di avventuroso dominio e di rapace guadagno.”

             Fondò il giornale Il Ribelle, dichiaratamente antitedesco e antifasci-
          sta, e ne scrisse i primi articoli. Sorto nel contesto dell’Oratorio della
          Pace di Brescia e redatto poi nel mondo cattolico milanese, il giornale
          fu guardato subito con sospetto dalle autorità.
             Teresio Olivelli fu così presto considerato uno dei peggiori nemici del
          regime, sia per la sua attività in ambito religioso, sia in ambito partigia-
          no, come quando per esempio fu attivista dell’OSCAR, Organizzazione
          Soccorsi Cattolici Antifascisti Ricercati.
             Infaticabile nella sua opera caritativa e assistenziale, viene persegui-
          tato dai nazifascisti soprattutto per la sua matrice religiosa; preso pri-
          gioniero, fu internato nei campi di Griess-Bolzano, Flossenburg e Her-
          sbruck, dove trovò la morte.
             Avrebbe potuto salvarsi se avesse continuato con la sua attività di
          interprete, ma l’indole generosa lo portò a condividere il destino dei suoi
          compagni nei campi di lavoro in miniera.
             Subì continue percosse e tormenti, da parte dei guardiani, a causa
          del suo atteggiamento verso gli altri prigionieri: aiutava i più deboli, dan-
          do loro il suo cibo, era di conforto spirituale ai moribondi, pregava in oc-
          casione del loro decesso.

                                                  Morì per un gesto di amo-
          Non posso lasciarli                  re verso un giovane ucraino, al
                                               quale fece da scudo con il suo
          soli, vado con loro                  corpo per proteggerlo dai brutali
                                              pestaggi inflittigli da un kapò na-
                                            zista: così si prese lui un calcio vio-
          lento e letale al basso ventre che lo portò alla morte in pochi giorni, il 17
          gennaio del 1945.
             Appurato che Teresio Olivelli visse in modo eroico le virtù e subì il
          martirio in odio alla fede, è stato dichiarato Beato dal Cardinale Ange-
          lo Amato, Prefetto della Congregazione per le cause dei Santi e rappre-
          sentante del Santo Padre Francesco, il 3 febbraio 2018, con una gran-
          de cerimonia al Palasport di Vigevano in Lomellina.



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