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qual è il collegamento coi servizi sociali, qual è il collegamento con i Cen-
tri per l’Impiego, quale tipo di lavoro territoriale possiamo fare con queste
persone. Questo è fondamentale per rendere queste risorse più efficaci
per le persone in povertà.
E le risorse sono molte (8 miliardi sul Reddito di cittadinanza). Le mi-
sure sono discontinue, la povertà è un processo continuo. In questa lo-
gica di continuità è interessante ricordare quello che l’esperienza del Rei
ci ha consegnato. è stato pubblicato dall’editore Maggioli un volume a
fine gennaio in cui vengono riportati i risultati del monitoraggio del ReI sui
territori nell’analisi che ha condotto l’Alleanza contro la povertà. Anche il
ReI ha avuto molte luci e molte ombre, però ci insegna delle cose. Met-
te dei tasselli dai quali sarebbe stato importante partire col Reddito di cit-
tadinanza.
Purtroppo non è accaduto questo perché si è verificato un avvicen-
damento molto veloce tra le due misure. Però il Rei ci insegna cose di cui
possiamo far tesoro: ci dice una cosa fondamentale e cioè che rispet-
to alla povertà un aspetto importantissimo è la funzione di orientamento
delle persone. Le persone hanno bisogno di essere orientate rispetto agli
adempimenti che devono svolgere per poter ottenere queste misure. Il
ReI prevedeva questa funzione: la persona andava ai servizi sociali (Punti
di accesso) e poteva chiedere cosa occorreva per fare la domanda. Con
il Reddito di cittadinanza tutto questo non c’è più. Questo ha provocato
delle ricadute sui nostri sistemi di intervento.
Perché alcune persone, dalle ricognizioni che abbiamo fatto, risul-
ta che si sono rivolte alle organizzazioni sociali presenti sul territorio per
chiedere cosa bisognasse fare per accedere alla misura: nei Caf, alle Po-
ste, le informazioni erano fornite in modo molto contenuto. Orientamen-
to per noi vuol dire capire che la misura c’è e funziona in un certo modo:
non vuol dire diventare esperti di Reddito di cittadinanza, perché la legge
è molto complessa. Per esempio vuol dire immaginare delle reti territoriali
in accordo con i Caf ai quali inviare i nostri beneficiari.
È importante dirci che questo è un ruolo fondamentale sui territori. a
tal proposito l’Inps ha attivato un progetto chiamato “Inps per tutti” con
cui si intende favorire soprattutto per le fasce della popolazione più in dif-
ficoltà l’informazione e l’orientamento verso tutte le misure previdenzia-
li e assistenziali erogate dall’Istituto, Dal Rei è emerso inoltre che coor-
dinare la presa in carico delle persone in povertà sui territori (attraverso
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