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Pur nella trasformazione no-
stra e del mondo ogni giorno Occorre quindi
dobbiamo fare scelte, dobbia-
mo operare per il bene comune, rafforzarci in modo
dobbiamo riconvertirci, dobbia-
mo seguire la vita buona del Van- che ogni nostra
gelo. Così ogni giorno abbiamo
bisogno di capire con la men- trasformazione
te e di sentire con il cuore: sa-
pere e amare, quindi abbiamo bi- sia accompagnata
sogno di una formazione, vicina
a noi, ai nostri bisogni, alla nostra da una crescita
realtà, per operare sempre verso
il bene. spirituale.
È faticoso, indubbiamente.
Chi non accetta la fatica di cre-
scere rimane nell’illusione di mantenere la quiete presente, o lascia che la
storia vada avanti mentre lui rimane indietro («non progredi regredi est»)
o si rifugia nell’egocentrismo, o nella fuga dalle responsabilità, o nel-
la ricerca infantile di facili gratificazioni, dal farsi coccolare al volere attira-
re l’attenzione (gli «eterni» stanchi e/o ammalati), oppure cade in forme di
legalismo, in una farisaica fedeltà a regole e tradizioni, o cerca riparo nel
sogno o nell’aggressività per compensare la crescita mancata, oppure
cade in un pessimismo distruttivo.
Occorre quindi rafforzarci in modo che ogni nostra trasformazione sia
accompagnata da una crescita spirituale.
San Gregorio Nisseno definisce la crescita spirituale come una tran-
sizione «da un inizio a un altro inizio fino all’inizio senza fine della vita eter-
na», quindi la formazione ci deve accompagnare in tutta la vita terrena.
Occorre attraversare crisi, mari non conosciuti e in tempesta, e tuttavia
affrontare le crisi e mantenere la rotta.
La crescita spirituale e le sue crisi non sono solo di oggi, come testi-
moniano grandi studi dei gradi della crescita spirituale, da sant’Ignazio di
Loyola a santa Teresa d’Avila, a san Giovanni della Croce.
Nulla ci permetterà di evitare le crisi, anzi cercare di ignorarle è dan-
noso: «Porto addosso le ferite delle battaglie che ho evitato» (F. Pessoa).
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