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Ora possiamo ben domandarci che cosa mai ci facciamo qui, perché
          tutti noi sappiamo quali sono le risposte quando si parla di formazione,
          tutte risposte che potrebbero essere riassunte in una parola: NO, ma che
          sono declinate in scuse/alibi (“Non posso” “Ho famiglia” “Ho da lavorare”,
          ecc.) o in riferimenti a particolari condizioni (“Alla mia età!” “Sono anzia-
          no!” “Sono pieno di acciacchi!”) o in una certa sicumera (“So tante cose
          che…” “Ho già sentito mille volte questi discorsi” “Sono 30, 40, 50 anni
          che sento parlare di...”). Molti volontari si sottraggono così ad ogni forma-
          zione, altri amano quelle occasioni – oserei dire ‘di riposo’ – con un qual-
          che illustre o presunto celebre personaggio o con un Missionario o una
          Figlia della Carità, che sia il più vicino possibile alla loro residenza, che
          duri due ore o tre al massimo e che dica qualcosa di abbastanza gene-
          rico da non costringerci a cambiare in nulla il proprio modo di agire. Pur-
          troppo quella non è formazione, al massimo si tratta di belle conferenze
          e, forse, di occasioni di incontro.
             La Formazione vera nasce dalla nostra stessa natura, dal fatto che
          non ci sono mai due giorni identici nella nostra vita, che siamo molto
          cambiati nel tempo e che molto è cambiato il mondo in cui viviamo.
             La crescita e le necessarie crisi che l’accompagnano sono real-
          tà iscritte nella natura umana da Dio: «Crescete e moltiplicatevi...» (Gen
          1,28). Ogni essere umano conosce questa ineludibile trasformazione: «Il
          giorno della mia morte, avrò finalmente finito di nascere», dice Benjamin
          Franklin.
             Crescere è una legge alla quale ha voluto sottostare anche Gesù che
          è cresciuto «in sapienza, età e grazia» (Lc 2,52).
             Tuttavia ben comprendiamo che crescere non è semplicemente un
          fenomeno di ingrandimento (l’uomo adulto non è un bambino ingrandi-
          to o gonfiato!), ma una trasformazione. Crescere è un processo doloroso
          che comporta quindi sforzo e rischio, cambiamento e, in un certo senso,
          morte, essa non è un dato scontato.



                                  Sembra poco?


                    Può diventare una ricchezza!




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