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Non tutti accettano la legge pa-
squale del cambiamento e della tra-
sformazione, la potatura della vigna
(Gv 15), la legge della trasforma-
zione che arriva fino alla morte del
chicco di grano per rinascere mol-
tiplicato nella spiga (Gv 12,23-25).
Ognuno di noi si guarda qual-
che volta con occhio “storico” e si
confronta con quello che era qual-
che anno fa, ognuno di noi in questo
mondo di trasformazioni accelerate
ha davanti agli occhi oggetti ormai
inutili, quasi reperti archeologici: dal
telefono a gettoni alla macchina da
scrivere con le copie in carta car-
bone, dal macinino del caffè ad un
vecchio giornale...
Crescere è una trasformazio-
ne che investe ogni aspetto del-
la realtà: il nostro corpo, il mondo
che ci circonda, i problemi che af-
frontiamo, il nostro modo di vede-
re la realtà. Se dieci anni fa un mio
studente mi avesse detto che avrei
comunicato con faccine e cuoricini,
probabilmente lo avrei sospeso; se
vent’anni fa usavate l’espressione:
“Tutto il mondo” parlavate di sei mi-
liardi di persone, se la ripetete oggi
parlate di sette miliardi e 700 mi-
lioni, in pratica un miliardo e sette-
cento milioni in vent’anni, sono dati
sconcertanti, che ci turbano, che
rivoluzionano i nostri parametri di
giudizio e ci mostrano quanto è pic-
cola l’Europa con i suoi settecento
milioni di abitanti.
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