Page 47 - Annali Carita
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I TRE VERBI    Un tema di scottante attualità   Nel nome e nello stile di Dio
             Ce n’è già a sufficienza per riflettere e meditare. Da cristiani, però, non
 DEL PAPA  ccogliere: un verbo tornato alla   possiamo non rifarci a quanto emerge dalla Parola di Dio. “Accoglietevi gli
 ribalta nelle discussioni in priva-
 Ato e in pubblico, soprattutto a
 Accogliere  proposito dell’accoglienza o meno di   uni gli altri come Cristo accolse voi, per la gloria di Dio”, esorta San Paolo
          nella lettera ai Romani (15,7). Cristo non ha fatto altro che attuare il disegno
 coloro che arrivano da altre terre sui   del Padre: disegno di accoglienza generosa, incondizionata, nei confron-
 A cura di Padre  Alberto Vernaschi   barconi, sui gommoni o sulle navi che   ti di tutti. Disegno che già emerge dalle pagine dell’Antico Testamento,
 li salvano e che chiedono o pretendo-  dove troviamo Abramo (Gen 18,1 ss.) che, ai tre stranieri, sconosciuti, che
 no di trovare ospitalità sul suolo italiano ed   si presentano davanti alla sua tenda nell’ora più calda del giorno, offre
 europeo. Accogliere quindi – come trovo ben   un’ospitalità più che premurosa e generosa, senza chiedere garanzie di
 espresso nel sito internet di Magazine di Destinazione Umana – nel senso   nessun genere. Solo dopo averli accolti e rifocillati, Abramo e Sara com-
 di “fare lo sforzo di aprire le porte di casa propria, intesa come casa, come   prenderanno che si tratta del Signore che li sta visitando e benedicendo.
 cuore, come famiglia, come confini, a chi ti sta bussando. Per chieder-  Era vero allora, com’è vero e constatabile oggi, che quando si accoglie lo
 ti aiuto, per riposarsi, per condividere un’esperienza, per creare scambio”.   Sconosciuto che bussa alla nostra porta e allarghiamo le nostre tende, con

 Continuando, sullo stesso sito, trovo questi interessanti approfondi-  lui entra anche una promessa di benedizione e di vita. Dio, infatti, “è dove lo
 menti: “Accogliere significa riconoscere l’altro. Nel senso di vederlo. Di   si lascia entrare” (Martin Buber). “Dio si nasconde nella Vita che bussa alla
 osservarlo e di osservarsi attraverso i suoi occhi. Che è facile quando si   tua porta con le sue novità, con indosso i panni stracciati della speranza”
 è in risonanza, molto meno quando si stride.  (Fraternità di Romena).

 Accogliere significa ascoltare, non solo ciò che vogliamo sentire ma   Per Dio, come è sacra la mia
 anche ciò che ci fa arrabbiare, che ci ferisce, che ci innervosisce, che   vita, è sacra ogni vita. Per Lui,
 non condividiamo, che vorremmo zittire. Accogliere significa agire per   noi siamo tutti figli allo stesso
 andare oltre, proprio quando invece vorremmo reagire, per imporre noi   modo e nessuno è straniero.
 stessi e il nostro pensiero. Accogliere significa avere il desiderio profondo   Ecco perché, in Esodo 22,20
 di conoscere chi ci sta di fianco, che può essere che ci camminiamo   leggiamo: “Non molesterai il
 a fianco da anni ma che in realtà non gli abbiamo mai stretto la mano.   forestiero né l’opprimerai…”;
 O non lo abbiamo mai abbracciato. Che siamo rimasti fermi alla prima   e in Deuteronomio 17,19:
 impressione, o alla seconda, o all’immagine che avevamo di lui anni fa.   “Maledetto chi calpesta il di-
 Mentre fortunatamente evolviamo tutti, ogni giorno, e talvolta dobbiamo   ritto dello straniero”. Cristo ha
 fermarci per riconoscerci di nuovo…”.  accolto tutti, ha abbracciato
          tutti con la sua croce, rac-
 “L’accoglienza è un’apertura: ciò che così viene raccolto o ricevuto   cogliendoci tutti “come una
 viene fatto entrare: in una casa, in un gruppo, in se stessi. Accogliere vuol   gallina raccoglie i pulcini sotto
 dire mettersi in gioco, e in questo esprime una sfumatura ulteriore rispet-  le sue ali” (Mt 23,37), riunen-
 to al supremo buon costume dell’ospitalità che, appunto, può essere   do “insieme i figli di Dio che
 anche solo buon costume. Chi accoglie rende partecipe di qualcosa di   erano dispersi” (Gv 11,52),
 proprio, si offre, si spalanca verso l’altro diventando un tutt’uno con lui”…   “abbattendo il muro di sepa-
 Logicamente – aggiungo io – nel rispetto e nello sviluppo delle tipicità di   razione che era frammezzo,
 ogni cultura e di ogni persona.  cioè l’inimicizia” (Ef 2,14).


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