Page 46 - Annali Carita
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I TRE VERBI                      Un tema di scottante attualità                       Nel nome e nello stile di Dio
                                                                                                  Ce n’è già a sufficienza per riflettere e meditare. Da cristiani, però, non
          DEL PAPA                              ccogliere: un verbo tornato alla               possiamo non rifarci a quanto emerge dalla Parola di Dio. “Accoglietevi gli
                                                ribalta nelle discussioni in priva-
                                           Ato e in pubblico, soprattutto a
          Accogliere                      proposito dell’accoglienza o meno di                 uni gli altri come Cristo accolse voi, per la gloria di Dio”, esorta San Paolo
                                                                                               nella lettera ai Romani (15,7). Cristo non ha fatto altro che attuare il disegno
                                          coloro che arrivano da altre terre sui               del Padre: disegno di accoglienza generosa, incondizionata, nei confron-
          A cura di Padre  Alberto Vernaschi   barconi, sui gommoni o sulle navi che           ti di tutti. Disegno che già emerge dalle pagine dell’Antico Testamento,
                                         li salvano e che chiedono o pretendo-                 dove troviamo Abramo (Gen 18,1 ss.) che, ai tre stranieri, sconosciuti, che
                                       no di trovare ospitalità sul suolo italiano ed          si presentano davanti alla sua tenda nell’ora più calda del giorno, offre
                                  europeo. Accogliere quindi – come trovo ben                  un’ospitalità più che premurosa e generosa, senza chiedere garanzie di
          espresso nel sito internet di Magazine di Destinazione Umana – nel senso             nessun genere. Solo dopo averli accolti e rifocillati, Abramo e Sara com-
          di “fare lo sforzo di aprire le porte di casa propria, intesa come casa, come        prenderanno che si tratta del Signore che li sta visitando e benedicendo.
          cuore, come famiglia, come confini, a chi ti sta bussando. Per chieder-              Era vero allora, com’è vero e constatabile oggi, che quando si accoglie lo
          ti aiuto, per riposarsi, per condividere un’esperienza, per creare scambio”.         Sconosciuto che bussa alla nostra porta e allarghiamo le nostre tende, con

             Continuando, sullo stesso sito, trovo questi interessanti approfondi-             lui entra anche una promessa di benedizione e di vita. Dio, infatti, “è dove lo
          menti: “Accogliere significa riconoscere l’altro. Nel senso di vederlo. Di           si lascia entrare” (Martin Buber). “Dio si nasconde nella Vita che bussa alla
          osservarlo e di osservarsi attraverso i suoi occhi. Che è facile quando si           tua porta con le sue novità, con indosso i panni stracciati della speranza”
          è in risonanza, molto meno quando si stride.                                         (Fraternità di Romena).

             Accogliere significa ascoltare, non solo ciò che vogliamo sentire ma                 Per Dio, come è sacra la mia
          anche ciò che ci fa arrabbiare, che ci ferisce, che ci innervosisce, che             vita, è sacra ogni vita. Per Lui,
          non condividiamo, che vorremmo zittire. Accogliere significa agire per               noi siamo tutti figli allo stesso
          andare oltre, proprio quando invece vorremmo reagire, per imporre noi                modo e nessuno è straniero.
          stessi e il nostro pensiero. Accogliere significa avere il desiderio profondo        Ecco perché, in Esodo 22,20
          di conoscere chi ci sta di fianco, che può essere che ci camminiamo                  leggiamo: “Non molesterai il
          a fianco da anni ma che in realtà non gli abbiamo mai stretto la mano.               forestiero né l’opprimerai…”;
          O non lo abbiamo mai abbracciato. Che siamo rimasti fermi alla prima                 e in Deuteronomio 17,19:
          impressione, o alla seconda, o all’immagine che avevamo di lui anni fa.              “Maledetto chi calpesta il di-
          Mentre fortunatamente evolviamo tutti, ogni giorno, e talvolta dobbiamo              ritto dello straniero”. Cristo ha
          fermarci per riconoscerci di nuovo…”.                                                accolto tutti, ha abbracciato
                                                                                               tutti con la sua croce, rac-
             “L’accoglienza è un’apertura: ciò che così viene raccolto o ricevuto              cogliendoci tutti “come una
          viene fatto entrare: in una casa, in un gruppo, in se stessi. Accogliere vuol        gallina raccoglie i pulcini sotto
          dire mettersi in gioco, e in questo esprime una sfumatura ulteriore rispet-          le sue ali” (Mt 23,37), riunen-
          to al supremo buon costume dell’ospitalità che, appunto, può essere                  do “insieme i figli di Dio che
          anche solo buon costume. Chi accoglie rende partecipe di qualcosa di                 erano dispersi” (Gv 11,52),
          proprio, si offre, si spalanca verso l’altro diventando un tutt’uno con lui”…        “abbattendo il muro di sepa-
          Logicamente – aggiungo io – nel rispetto e nello sviluppo delle tipicità di          razione che era frammezzo,
          ogni cultura e di ogni persona.                                                      cioè l’inimicizia” (Ef 2,14).


   44  3 / duemiladiciotto                                                                                                                           3/duemiladiciotto  45
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