Page 13 - Annali
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La povertà si presenta come un fenomeno dalle numerose e variega-
          te sfaccettature, come è testimoniato anche dal sensibile incremento ne-
          gli ultimi anni dei poveri che lavorano (o dei lavoratori poveri): tra il 2005
          e il 2015 la povertà assoluta fra gli occupati ha subito un incremento di
          +268% (dati Eu-Silc 2016). Inoltre negli ultimi due anni in Italia è aumen-
          tano il numero di persone occupate, ma non il numero di ore di lavoro
          per lavoratore: questa “crescita a bassa intensità di lavoro” ci dice che ci
          sono più persone che lavorano con un monte complessivo di ore di la-
          voro che non aumenta: in queste condizioni è alta la probabilità per una
          persona di lavorare meno di quanto possa, e dunque faticare a far fronte
          alle proprie esigenze e a quelle della propria famiglia.
             Anche nell’ultima rilevazione condotta da Caritas Italiana nel 2017 su
          coloro che si sono rivolti a centri e servizi Caritas su tutto il territorio na-
          zionale, risulta che dei 197.000 beneficiari l’8% aveva solo il problema del
          lavoro e il 40% presentava contestualmente tre o più bisogni. È un pover-
          tà multidimensionale che richiede una pluralità di interventi.
             Rispetto a questo, la misura nella sua versione finale prevede tre
          percorsi:
          •  solo il contributo economico, nel caso in cui le famiglie siano forma-
             te da componenti esenti (componenti già occupati o che si trovano in
             condizione di non occupabilità: minorenni, studenti o in formazione,
             anziani, disabili o con carichi di cura);
          •  il contributo economico subordinato alla sottoscrizione di un patto di
             servizio con il Centro per l’impiego (CPI) se nel nucleo sia presente al-
             meno un componente che risulti occupabile in base a una serie di cri-
             teri (essere non occupato da non più di due anni; essere beneficia-
             rio – al momento o fino a non più di un anno prima - di una indennità
             di disoccupazione NASPI o di un altro ammortizzatore sociale per di-
             soccupazione involontaria; aver sottoscritto negli ultimi due anni un
             patto di servizio con i centri per l’impiego; non aver sottoscritto un
             progetto personalizzato);

          •  il contributo economico subordinato alla sottoscrizione di un patto
             per l’inclusione con i servizi sociali negli altri casi, ovvero per i nuclei
             con componenti “non prontamente attivabili”.
             Inoltre sono indirizzati ai CPI i beneficiari maggiorenni, di età pari o in-
          feriore ai 29 anni, senza che tale obbligo si estenda a tutto il nucleo di ap-
          partenenza.

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