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sensibili non vengano disturbate da tinte troppo accese - vedi studi
             sui malati di Alzheimer).
             E così pezzo per pezzo la nostra nuova mensa ha preso forma, e lo
          stupore degli ospiti, soprattutto delle signore, è stato evidente: “sembra
          una sala da pranzo!”.
             Lo chef grazie alla possibilità di scegliere gli ingredienti, riesce a pre-
          parare dei piatti gustosi, appetitosi, l’equilibrio tra alimenti può essere ri-
          spettato, carne, formaggi, salumi, non mancano mai, verdure fresche
          danno la sicurezza di un’alimentazione equilibrata con apporto di carboi-
          drati, vitamine e proteine.
             La sicurezza di maggior quantità di derrate ci consente di effettuare
          senza più problemi anche il secondo turno, incrementando così il nume-
          ro degli ospiti.
             Abbiamo servito anche una cena di Natale degna di tale nome: tut-
          to a base di pesce come un vero cenone della Vigilia, nel rispetto anche
          delle abitudini di tutti gli ospiti.
             Ora i nostri ospiti, accolti da volontari e personale con l’usuale genti-
          lezza e rimpinzati a dovere, non se ne vorrebbero più andare... il salto da
          mensa dei poveri a “casa” è stato fatto come vorrebbe san Vincenzo! §
































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