Page 35 - Annali Carita
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passano regaleranno infine un lago di lucentezza che illumina le vie mac- È nata recentemente un’Associazione che la pubblicazione di que-
chiate dal buio della notte. Anche in proposito è facile la decodificazione. sto libro ha stimolato.
Dunque, il libro: bello il progetto grafico, belle le illustrazioni di Franco Il nome: Sulla soglia
Baralla, adeguati i contributi introduttivi e la partecipe presentazione del- Motivazioni: amore per l’uomo e per la parola.
la Direttrice del Carcere di Nuchis, dott. Caterina Sergio.
Componenti: amici dell’uomo e della parola.
Un’idea certo non nuova, ma sempre vincente.
Perché quel nome, perché questa idea?
La vogliamo chiamare autoterapia? Forse.
Il nome, “Sulla soglia” sappiamo non essere nato da un’idea origina-
Percorso di reinserimento? Potrebbe essere.
le (a posteriori abbiamo saputo esistere altre associazioni così intitolate),
Dare voce al passato per riscrivere il futuro? Anche questo. ma lo abbiamo spontaneamente proposto e scelto per i significati di cui
ognuno di noi, in modo soggettivo, ha voluto vestire le parole. Siamo par-
Evasione dalla quotidianità? Certo.
titi dall’attenzione, appunto, all’umanità e, nello specifico, a quella reclusa
Un senso nuovo alla vita? Potrebbe. all’interno di muri e pregiudizi. Siamo partiti cioè dall’uomo, quello spo-
Desiderio di maggior chiarezza linguistica per quando si scrivono le lette- gliato da aggettivi, qualifiche, appartenenza. Quell’uomo che “scendeva
re ai propri cari? Va bene. da Gerusalemme a Gerico” e solo perché “un uomo”, una persona, spin-
se il Samaritano a fermarsi.
Viaggio contro l’esclusione e la noia? L’immaginazione non ha limiti.
Non cavalchiamo ideologie, solo attenzione e cura.
Attività risocializzante? Per alcuni.
Abbiamo pensato d’incontrarlo, quell’uomo, sulla soglia della sua
Comunque, utile. umanità, del suo tempo, del suo pensiero, delle sue parole.
Comunque, occasione. Là, in quella soglia che fisicamente lui non può oltrepassare, ma che
Per dire, per prendere la parola ed essere ascoltato, per ascoltarsi idealmente noi avremmo potuto aiutarlo ad abbattere. Incontrando ed
anche violentando se stessi, per respirare aria di una libertà non limitabile abbracciando le sue disperazioni, le sue speranze, dando suono ai tanti
da cancelli e sbarre, per ricostruire i contatti tra il “dentro” e il “fuori”, per silenzi e luce a tante ombre.
non correre il rischio di avere come lettori solo se stessi e i propri compa- Una soglia-casa dove riposare e far riposare il cuore liberato dalla fa-
gni di cella. Per superare le tentazioni del vittimismo confondendo i ruo- tica del volo.
li della vittima e del colpevole. Per superare una scrittura autoreferenzia-
le che si orienti piuttosto verso la riflessione. Per imparare a confrontarsi. Una soglia dove l’amicizia s’incontra nelle sue fiducie e nelle sue diffi-
Per non perdere la propria identità in una scoperta e conoscenza conti- denze, nei suoi progetti vissuti alla giornata.
nua di se stessi. Una soglia bagnata dalle ombre discrete poco fuori il muro e dal cal-
pestio del silenzio-rumoroso di pensieri detti o taciuti all’interno.
Una soglia come patria per tutti, per tutti a prescindere, inclusiva, so-
Non cavalchiamo ideologie, lidale, custode coraggiosa e incoraggiante di future opportunità anche
nell’apparente assenza di possibili percorsi.
solo attenzione e cura Soglia come luogo di rispetto e di dialogo segnato da piste per sco-
prire e approfondire i significati del vivere nell’oggi, per costruire proposte
e risposte al concetto di giustizia sociale. §
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