Page 20 - Annali
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VITA ASSOCIATIVA i si può sentire a casa in un
luogo che non si conosce,
San Demetrio Ctra persone che vediamo
per la prima volta? Vi assicuro di
sì, tra volontari è possibile. Certo
a cura di Gabriella Raschi sono partita da una posizione av-
Presidente Nazionale GVV
vantaggiata: sono arrivata a San De-
metrio accompagnata da Padre Carul-
li, da chi in quei luoghi tutti amano, a cui tutti dicono grazie, per cui tutti
hanno un abbraccio e un sorriso. Lì a San Demetrio, nei giorni terribili del
dopo terremoto, di quel secondo terremoto che per gli abitanti è stato
un trauma incancellabile, lì c’erano i vincenziani e Padre Giuseppe Ca-
rulli guidava, coordinava, organizzava quelle magliette arancioni: giovani
e meno giovani, Figlie della Carità e laici che venivano a dare un aiuto, a
tendere la mano ad un anziano, a sorridere e a condividere.
Hanno aperto a Padre Carulli le porte di casa con la confidenza e la
serenità con cui si riceve un amico, un fratello, perché questo è stato per
loro, ma la cosa sorprendente è stata un’altra: nel nome di San Vincen-
zo e nel ricordo di quei giorni sono stata accolta con una calda genero-
sità e una signorile semplicità io pure, tanto che in breve mi sono senti-
ta a casa.
Sia al mattino con tutte le associazioni (Alpini, CRI, Vincenziani, ecc.),
sia al pomeriggio con letture e ricordi, le cerimonie hanno avuto la com-
posta serenità, i momenti di solenne silenzio e gli applausi scroscianti, le
lacrime e i sorrisi di una memoria che, dopo dieci anni, è ancora una fe-
rita, una cicatrice nei cuori.
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