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vare al 39,2% dei giovani che appartengono alle famiglie a basso reddi-
to di soli italiani.
Nel complesso, rispetto al 2008, tra i giovani di 15-34 anni ancora in-
seriti nella famiglia di origine è diminuita la quota di occupati (dal 39,1% al
28,7% del 2016) ed è aumentata soprattutto l’incidenza dei disoccupati
e degli studenti (+5,1 e +3,4 punti percentuali rispettivamente). Il calo del-
la percentuale di occupati è più forte nei gruppi delle famiglie degli ope-
rai in pensione e delle anziane sole (-15,5 e -15,9 punti percentuali) ed è
minore per quelli della classe dirigente e delle famiglie di impiegati (-4,4
e -3,1 punti percentuali). Anche riguardo al tipo di occupazione svolta, le
caratteristiche della famiglia di origine condizionano le possibilità di lavo-
ro dei giovani.
Giovani di 15-34 anni ancora in famiglia per classe di età e gruppo
15-24 anni 25-34 anni
100
90 16,8% 26,9% 38,9% 47,4% 60,3% 34,7% 27,2% 48,7% 36,2% 34,8%
80
70
60
50
40
30
20
10 83,2% 73,1% 61,1% 52,6% 39,7% 65,3% 72,8% 51,3% 63,8% 65,2%
0 Totale
F. a basso reddito con stranieri F. a basso reddito di soli italiani F. tradizionali della provincia Anziane sole e giovani disoccupati F. degli operai in pensione Giovani blue-collar F. degli impiegati Pensioni d’argento Classe dirigente
Fonte: Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro
Quale sia, però, la visione che i giovani esprimono rispetto al peso
che nella loro vita assume l’istruzione emerge dalla ricerca dell’Istituto To-
niolo in cui si evidenzia come la scuola sia ritenuta una risorsa sulla qua-
2
le investire per acquisire conoscenze ed esperienze sul piano personale,
secondariamente è un grande laboratorio di convivenza sociale.
2 La condizione giovanile in Italia – Rapporto giovani 2017, Istituto Giuseppe Toniolo – Il Mulino, p. 42.
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