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ta di vedere. Ma per fare questo, dovremmo poter riconoscere ai giovani
          il potere di immaginare il futuro, di avere uno spazio (non una concessio-
          ne…) nel presente per poter contribuire a costruire il futuro.



           5. Il cammino della Chiesa italiana
             Le riflessioni fatte possono non apparire come nuove, ma sono ma-
          turate molto negli ultimi mesi. Il dibattito cresce, gli articoli sulle riviste au-
          mentano, nelle diocesi molti appuntamenti mettono al centro i temi che il
          cammino sinodale fa emergere. Segno di attenzione, segno che il tema
          anima il cuore di molti, che la capacità generativa della Chiesa (oggi un
          po’ compromessa) è una preoccupazione condivisa.
             Eppure segni incoraggianti non mancano. La sintesi del questionario
          inviata al Sinodo nel novembre scorso (frutto del confronto in Consiglio
          Permanente di settembre 2017) rivela una vitalità molto diffusa nel terri-
          torio nazionale e indica alcuni snodi che potrebbero tradursi in un compi-
          to da svolgere. In sintesi:

             + Il merito delle molte azioni educative in favore dei giovani di mantene-
            re l’educazione cristiana in un contesto di relazioni e di comunità. For-
            ti sono le azioni di vita pastorale offerte da molti soggetti ecclesia-
            li: le associazioni, i movimenti e la presenza (ancora diffusa) della vita
            consacrata. Ma pare ancora lontano il tempo di uno scambio virtuoso
            e di una collaborazione efficace fra la Diocesi e il suo naturale prolun-
            gamento (le parrocchie) e le altre realtà ecclesiali. Rischiamo di esse-
            re come un grande centro commerciale: tutti sotto lo stesso tetto, ma
            ogni esercizio in concorrenza con gli altri…

             + Non abbiamo ancora deciso bene quale sia il luogo ecclesiale dove si
            gioca la partita. I giovani sono diventati terreno di caccia: sopravvive la
            convinzione che chi se li guadagna riesce poi a tenere viva la propria
            realtà ecclesiale. La sfida vera è tornare a intessere relazioni con il
            territorio, la comunità e le famiglie perché i giovani possano intravve-
            dere un’esperienza di Chiesa che si radica nella storia, tra le case de-
            gli uomini, condividendone gioie e speranze.
             + Si fa fatica a legare i luoghi di vita dei giovani con l’esperienza di Chie-
            sa: il mondo della carità, per esempio, dovrebbe tornare ad essere
            un grande laboratorio di crescita per i giovani.



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