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fatto che il tempo della giovinezza si è allungato tantissimo e sembrano
scomparsi quei passaggi di vita che decretavano l’inizio di un’età adulta:
è scomparsa, insomma, la cosiddetta “iniziazione”. La domanda, ora, è:
come si diventa adulti oggi? Come si entra nel mondo dei grandi? Come
s’impara, e con chi, a fare le scelte giuste?
Nel frattempo, è anche successo che l’età della giovinezza, col suo
vitalismo e la sua libertà, è diventata una condizione invidiata da tutti, di-
venuta anzi un ideale collettivo. Tutti oggi vogliono restare giovani e per il
maggior tempo possibile (nessuno vuole invecchiare, perché la vecchiaia
è percepita come una “malattia” o un fastidio, un ingombro dal quale sta-
re ben lontani). Oltretutto gli stessi valori sociali si orientano inseguendo
le predilezioni delle giovani generazioni, osservate come miniere di quel-
la novità che è diventata un valore assoluto. Così l’intera società anziché
guidare i giovani, li ha fatti diventare le proprie guide alla ricerca continua
del nuovo, in un circolo vizioso in cui tutti perdono l’orientamento.
2. La costruzione dei legami e la grammatica degli affetti
Papa Francesco intuisce che senza passaggio generazionale nemme-
no la Chiesa e il cristianesimo possono sperare in un futuro. Siamo con-
sapevoli – almeno dal Sessantotto, quando le generazioni sono entrate
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