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lo che accompagnandoli a contemplare le “mangiatoie” di oggi. Sì, per-
          ché Dio alle ville dei benestanti, alle case della gente indifferente, preferi-
          sce le mangiatoie che sono lo spazio per chi non ha posto nella società!
          - come riferisce Luca nel suo Vangelo: «perché per loro non c’era posto
          nell’alloggio» (Lc 2, 7).
             L’accoglienza di Dio e dei poveri ci spinge ad un maggiore impegno
          per le nostre città, che hanno bisogno di testimoni e volontari credibili,
          pronti a fare spazio nella propria vita, a generare accoglienza e ospitalità
          per i senza tetto, a restituire la dignità e l’identità ai “senza volto” che abi-
          tano i nostri territori.

             La proposta vincenziana della preghiera e del servizio è per uomini e
          donne che non si stancano di cercare Dio, la perla preziosa, il tesoro na-
          scosto che si mostra in tutta la sua bellezza tra gli scartati del nostro tem-
          po. Allora ogni giorno può essere occasione propizia di accoglienza del
          Cristo, se quotidianamente ci impegniamo a guardare il prossimo negli
          occhi, riconoscendo in esso un fratello, e se ci impegniamo lealmente al
          servizio dei poveri e dei sofferenti. (cf. Preghiera Eucaristica IV) §




































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