Page 7 - annali_della_carita
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Il metodo non è quello delle lezioni frontali o del confronto sui contenuti
          del programma, ma laboratoriale, che non si accontenta della trasmis-
          sione delle informazioni, ma incoraggia un atteggiamento attivo dei par-
          tecipanti stimolando la curiosità e la creatività.
             Ogni tappa formativa è la concatenazione logica di queste tre fasi:
          proiettiva, analitica e di appropriazione.
             La fase proiettiva favorisce il confronto sulle conoscenze dei parte-
          cipanti sul tema proposto e permette di operare una presa di coscienza
          delle loro certezze e dei loro interrogativi.
             La fase analitica aiuta i partecipanti a padroneggiare i contenuti dei
          concetti attraverso approfondimenti e confronti.
             La fase di appropriazione, infine, permette ai partecipanti di inte-
          grare la presa di coscienza, le riflessioni, i contenuti e le abilità acquisite
          lungo l’itinerario nella loro concreta esperienza di vita tramite delle attivi-
          tà espressive con le quali potranno manifestare la qualità dell’assimilazio-
          ne delle conoscenze.
             La formazione di quest’anno cercherà di valorizzare i periodi dell’an-
          no liturgico, in particolare il periodo di Avvento/Natale e Quaresima/Pa-
          squa, gli eventi della tradizione vincenziana (Solennità di San Vincenzo,
          della Medaglia Miracolosa e Santa Luisa de Marillac, Giornata Vincenzia-
          na del 25 gennaio) e la Giornata Mondiale dei Poveri che è stata propo-
          sta dal Santo Padre durante il Giubileo della Misericordia e che per
          noi Vincenziani diventa un’occasione per mettere al centro delle
          nostre Comunità Ecclesiali i poveri che sono “i nostri Signo-
          ri e Padroni”.
             Consideriamo la formazione un elemen-
          to essenziale del nostro essere volontari
          vincenziani, perché rafforza non soltanto
          la dimensione del “fare” ma soprattutto
          “dell’essere”. È importante ritenere for-
          mativa non soltanto la riunione periodi-
          ca, ma anche l’organizzazione di eventi e
          di celebrazioni che aiutano ad assimilare
          valori e competenze a tutti quelli che con
          creatività li prepareranno, e il servizio che ri-
          mane la più importante “scuola” di vita per i
          Gruppi di Volontariato Vincenziano. §


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