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“NON C’ERA POSTO                              a  campana  della  Ba-
                                                        silica suona le sette e
          PER LORO”                                Li “Sanpietrini” aprono
                                                   i  cancelli;  una  modesta  fila
          Roma:                                    comincia ad affluire. La vita

          unità di strada                          della Basilica di San Pietro e
                                                   della sua piazza inizia. Pre-
          vincenziana                              sto il colonnato del Bernini
                                                   abbraccerà la folla dei turi-
                                                   sti e dei pellegrini provenien-
          a cura di Suor Antonella Ponte FdC
          Suora Collaboratrice Nazionale           ti da tutte le parti del mon-
                                                  do. Sarà così fino al tramonto
                                                quando, con la chiusura della
                                            Basilica, la gente si sposterà altro-
          ve. Le braccia del colonnato di Piazza San Pietro però resteranno aperte,
          anzi si allungheranno per toccare gli ultimi due palazzi di via della Conci-
          liazione, quelli che si affacciano sulla piazza; due palazzi dotati di un por-
          tico che, dopo il tramonto, si trasforma in casa per il popolo della notte,
          un popolo ben diverso da quello della movida romana; è il popolo dei più
          poveri, uomini e donne che emergono dal buio della notte e raccontano
          una vita al limite dell’umano. Vengono chiamati “gli invisibili”. Sono senza
          dimora, ultimi tra gli ultimi; uomini e donne che, per mille motivi, non solo
          non sono integrati nella società ma, a differenza di altri poveri, general-
          mente vivono lontani anche da quelle strutture dove potrebbero trovare
          un aiuto: centri di ascolto, mense, dormitori… Loro, “gli invisibili”, pur co-
          noscendo l’esistenza di queste realtà, si sentono ‘altro’ rispetto ad esse
          e ne restano al margine. Durante il giorno vagano per la città, spesso
          chiedendo l’elemosina, poi alla sera, protetti dal buio, raggiungono Piaz-
          za San Pietro e, sotto i portici dei due palazzi, o nel vano antistante qual-
          che negozio chiuso, in silenzio, compiono il rito della sera: collocano uno
          o due cartoni sul pavimento, stendono il sacco a pelo o le coperte, siste-
          mano altri cartoni intorno per meglio ripararsi dal freddo e poi, con lo zai-
          no sotto la testa, affrontano la notte.
           Verso le 20.00, ogni domenica, noi li incontriamo… Noi, chi?

            Siamo un Gruppo Vincenziano nato dalla “Prima Giornata Mondia-
          le dei Poveri” istituita da Papa Francesco; un piccolo gruppo formato da
          Volontari Vincenziani e simpatizzanti, Missionari, Figlie della Carità. Al ter-
          mine della Giornata dei Poveri ci siamo interrogati sul senso dell’evento.

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