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l termine della relazione di Padre Giuseppe Carulli, è stato chie-
                sto ai gruppi di lavoro di riflettere sulle peculiarità dei GVV, e di in-
          Adividuare quelle vissute in modo più profondo, quelle più difficili da
          comprendere e/o da vivere, e come queste ultime difficoltà possano es-
          sere superate. È stato inoltre chiesto di identificare le peculiarità più ap-
          prezzate all’esterno, di individuare i tratti con cui siamo identificati e le ca-
          ratteristiche che vorremmo ci rappresentassero agli occhi degli altri. Nel
          suo intervento, Padre Carulli ha proposto tre sfide, la riflessione richiesta
          era volta a esplorare la possibilità e il modo di farle proprie e di agire di
          conseguenza.


          Peculiarità vissute più intensamente

            › Una stima fraterna e una coesione sincera tra i membri. I ruoli di
           servizio interni al gruppo.

            › Attenzione alla persona. Promozione umana. Stile di servizio distintivo.
            › Visita domiciliare, durante la quale il volontario è un portatore di
           speranza.
            › Le persone che incontriamo nella nostra missione sono il nostro tratto
           distintivo, sono quelle che attraverso il loro racconto agli altri faranno
           capire che non siamo semplicemente filantropi, ma donne e uomini
           di Dio che, donandosi a Lui, le amano attraverso Lui, riconoscendole
           nostri fratelli.
            › La santificazione come peculiarità riscoperta e che ci dà una
           consapevolezza diversa del nostro agire.
            › Affidamento a Lui nel nostro agire.
            › Far parte di un gruppo è una risorsa: risolvere i problemi insieme ci fa
           meditare su chi siamo ed il fine del nostro servizio.
            › Strategia e razionalità umana.

            › Studio, approfondimento, conoscenza e carità.
            › L’ascolto degli altri e l’accoglienza, la perseveranza nel servizio, la
           sistematicità e l’amore materno per il povero e tra di noi: lavoro in
           condivisione di gruppo e in rete.

            › L’assiduità nel servizio.


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