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co (1932). Esse furono chiamate in sostituzione del personale laico e, tut-
to, con il loro servizio, “prende ordine e sistemazione”.
Insieme alle suore iniziano la loro attività “le serve dei poveri”, le dami-
ne e dame; il gruppo non era costituito canonicamente, ma operava atti-
vamente. Nel 1949, si sentì la necessità di dare un’organizzazione ed eb-
bero l’atteso riconoscimento da Padre William Slattery 19° successore
di San Vincenzo e, quindi, dal Vescovo della Diocesi di Aversa, sua Ecc.
Mons. Antonio Teutonico.
La suora addetta era Suor Margherita, che tutti ricordano andare con
le signore per strade e “bassi”, con la sua figura esile, ma forte, pronta a
dare aiuto e sostegno.
La prima Presidente delle Dame fu Eva Romano e prima Presiden-
te delle Damine, Anna Garofano; si ricorda l’impegno prolungato e stra-
ordinario di Emilia Romano, di lei hanno scritto: “instancabile, premurosa
con tutti, ha incitato, incoraggiato, si portava nelle abitazioni dei fratelli,
per donare a ciascuno ciò che occorresse. È stata esemplare ed ha dato
il coraggio a continuare il cammino, così sapientemente tracciato, senza
mai desistere, né sconfortarsi”.
Attualmente il nostro volontariato vincenziano dal 1971, AIC, Associa-
zione Internazionale della Carità, presente in più di 150 Paesi del mondo
e dal 1975 così deno-
minato in Italia, opera
secondo il carisma di
San Vincenzo de’ Pa-
oli e si impegna a stu-
diare le cause che de-
terminano i disagi e
progetta, programma
soluzioni e rimedi, al
passo con i tempi, fi-
nalizzati a rimuoverli,
collaborando, come
comunità, come dice
il nostro amato Ve-
scovo, in rete con gli
altri Gruppi Vincen-
ziani, con la Caritas, il
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