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Ecco un esempio: bottiglie di olio extra vergine di marca ottima, oli-
ve macinate a freddo, grezzo, non filtrato. Una bottiglia si rompe in uno
spostamento, unge tutto il carico rovinando le etichette e rendendolo in-
vendibile. Questo olio resta buonissimo, ma se non viene recuperato di-
venta un rifiuto!
Due anni fa abbiamo aderito a Siticibo con due turni di ritiro, il marte-
dì e il giovedì. Il gruppo, tutto al femminile, si avvale di volontarie che col-
laborano all’iniziativa, con la gratuità e la bontà d’animo che ne contrad-
distingue lo scopo sociale.
Con propri mezzi ci si reca a un vicino supermercato e lì si scopre
quanta e quale merce il punto vendita mette a disposizione quel giorno.
Tutto è accompagnato dalla bolla di trasporto e per una corretta pras-
si operativa i cibi freschi vengono sistemati in appositi contenitori termici
forniti dal Banco Alimentare. Si rientra poi con la merce, che deve esse-
re controllata, pesata e smistata. Il locale utilizzato per queste operazioni
deve avere dei prerequisiti specifici, atti a garantire l’igiene e la sicurezza.
Ma non è così difficile trovare delle soluzioni che soddisfino le raccoman-
dazioni previste.
Nel giro di un’ora questo cibo viene diviso e consegnato agli utenti
della lista, che alla spicciolata passano a ritirare.
La distribuzione del cibo al fine di una solidarietà sociale intercetta un
bisogno emergente e silenzioso che è presente nelle nostre comunità: la
fame. Senza pretese, si riesce a riempire degli spazi non coperti dall’in-
tervento pubblico.
La frequenza di incontro degli assistiti permette di mettere in atto un
sistema relazionale: si risponde al bisogno alimentare ma non solo. Inol-
tre i lavoratori del supermercato gettano con dispiacere gli alimenti che
non possono vendere: l’iniziativa assume una valenza etica anche per
loro. L’iniziativa è valida anche dal punto di vista ambientale: si riduce la
produzione di rifiuti.
Per rendere l’idea delle potenzialità, riporto che nel 2017 abbiamo
raccolto oltre 14 tonnellate di alimenti! Il punto vendita che ci rifornisce
è uno solo e ci troviamo in provincia di Udine, in una zona montana non
molto popolata.
Ritengo importante precisare ancora un aspetto. Nei primi tempi ab-
biamo notato una resistenza da parte di alcuni utenti ad accettare la
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