Page 45 - Aprile
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davano una mano, era bello sì, ed ora?” Altri cambiamenti, l’ALTRO TER-
REMOTO continua, anche quando Rosella riesce ad entrare nella casina,
dove all’inizio si sente perduta, non trova le sue cose, dove manca il ba-
gno. Tuttavia una sera riesce a far cena per nove persone “stretti stretti,
ma ci stiamo tutti …”
ALIMENTARE LA SPERANZA
A gennaio, col freddo e col gelo, arriva anche la consegna del modu-
lo abitativo, ma mancano tantissime cose, dalle piastrelle del bagno al la-
vandino, così Rosella non entra nella nuova casa per giorni e giorni, infine
si rassegna, raccontando “mi si spezza il cuore, perché se mai sono sta-
ta felice, lo sono stata in quei due mesi e mezzo nella minuscola casetta
di legno che rappresenta la mia dimensione … “
Ma subito si riprende:
“E adesso tocca a noi … Domani … domani, è già domani, domani
…..domani è già qui Nella nostra vita così com’è oggi, nel sangue tena-
ce che ci scorre nelle vene, negli occhi dei bambini di San Demetrio, nel
sorriso delle ragazze di San Demetrio, nella forza dignitosa degli anziani
di San Demetrio, nella nostra fede nel Santo Patrono Demetrio e in tutti i
Santi del nostro Paese, nel ricordo dei morti del terremoto: compaesani,
parenti, amici dei paesi vicini, nella ferma convinzione dell’aiuto e del so-
stegno delle nostre Anime Sante in questo difficile cammino nelle nostre
case, anche se in questo momento distrutte - che ritorneranno più forti e
più belle di prima, nelle nostre Chiese ferite – che ripareremo, nelle nostre
scuole che hanno continuato a vivere tenacemente, anche sotto le ten-
de, nei nostri bar, nei nostri negozi, […] negli amori che stanno nascen-
do, nei prossimi Matrimoni, nei prossimi Battesimi e prime Comunioni,
[…] nei prossimi Diplomi e nelle prossime Lauree, nel tempo che continua
a scorrere, nonostante tutto, nel sole che continua a nascere, nel prossi-
mo Natale, nel prossimo Capodanno […] domani, sì! domani è già qui …”
In nome del bisogno di FARE MEMORIA e del NUTRIRE SPERANZA,
le Vincenziane di San Demetrio non dimenticano il Verbale di chiusura del
Gruppo per terremoto e di riapertura, con opportuna divisione dei com-
piti. Riprendono come possono i loro servizi e cercano di ricostruire an-
che le origini, i primi documenti del gruppo, il più antico dell’Abruzzo, cui
dedicheremo un prossimo servizio.
Ricordiamo il terremoto, dunque, ma anche l’eroismo dei volontari e
la speranza che ha animato queste nostre sorelle. §
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