Page 7 - Annali settembre
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TEMA DEL MESE                                 e si perde loro (gli ulti-
                                                        mi) la scuola non è più
          Non è un paese                       “Sscuola. È un ospeda-
                                                le  che  cura  i  sani  e  respinge  i
          per giovani (poveri)                  malati”. Rileggere questa famo-
                                                sissima citazione di  Lettera ad
          a cura di Claudio Ivan Falbo          una professoressa, ad oltre cin-
                                               quanta anni dalla sua stesura, fa-
                                             rebbe sorridere se non fosse asso-
                                          lutamente drammatico.
             Italia, anno 2019: “Povertà educativa” è il nuovo nome che da qual-
          che anno circola negli ambienti pedagogici e sociali per chiamare la più
          profonda ingiustizia che ha attraversato decenni di storia educativa in Ita-
          lia. Un nuovo nome per un antico problema, che oggi tuttavia si esprime
          con una rinnovata complessità: l’ascensore sociale è definitivamente fuo-
          ri uso. E non è solo la scuola il fulcro della questione, ma l’intero mondo
          adulto, sempre più distratto, incerto, affaticato e litigioso, sempre più di-
          stante dalla necessità, pure improrogabile, di affrontare l’emergenza edu-
          cativa che travolge generazioni su generazioni.
             Che nel nostro paese i bambini e gli adolescenti rappresentino ormai
          una periferia dell’esistenza è un dato evidente, anche solo soffermando-
          si a considerazioni di tipo demografico: se trenta anni fa erano infatti un
          quarto della popolazione italiana, oggi sono circa il 16%, una sparuta mi-
          noranza. Tra questi, circa 1,2 milioni vivono in condizioni di povertà as-
          soluta, mentre ancora più diffusa è la povertà educativa, quella che Save
          the Children nel 2014 descriveva con queste parole: “la privazione, per i
          bambini e gli adolescenti, della opportunità di apprendere, sperimentare, svi-
          luppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni”.
             È chiaro che il riferimento alla possibilità di sviluppare le proprie aspi-
          razioni e capacità non è da intendersi come un generico e tardoromanti-
          co American Dream, ma come un necessario percorso di sviluppo uma-
          no nella libertà, sgravato dalle catene della miseria materiale ma anche
          sgomberato dalle insidie e dagli ostacoli che impediscono accesso alla
          conoscenza e alla crescita globale della persona. Non solo contenuti di-
          dattici quindi, ma anche e soprattutto capacità personali (autostima, abi-
          lità comunicativa, competenza emotiva, ecc.). Abilità e competenze che
          si sviluppano certamente nel percorso scolastico e prescolastico ma an-

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