Page 11 - Annali settembre
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to il resto? Nelle nostre
città? Nei centri com- Probabilmente facciamo
merciali che anziché
rispondere ai biso- troppo poco
gni ne generano altri?
Nella Chiesa, sempre
meno per strada, sempre
più arroccata nei suoi templi e nelle sue sale parrocchiali? I territori delle
parrocchie ospitano migliaia di giovani, eppure quelli che entrano davve-
ro a contatto con le agenzie formative della Chiesa sono una manciata. I
gruppi parrocchiali sono sempre più vuoti o chiusi all’esterno.
È tuttavia nel deserto di questo scenario che, in quanto educatori, ab-
biamo un dovere più grande: il dovere della speranza. Di una speranza
viva e concreta che diventi scelta e presenza. Presidio nei territori dove
costruire percorsi di educazione, di supporto alle famiglie, comunità edu-
cante e testimoni di una scelta di campo: fare educazione è in sé il modo
più efficace di combattere la povertà, questo può e deve orientare le no-
stre scelte di campo.
Un’antica storia Zen racconta di un villaggio presso il quale scorre-
va un fiume. Un giorno, gli abitanti del villaggio, sentirono provenire dal
fiume le grida di aiuto di giovani uomini. Accorsero presso la riva e lì vi-
dero molti giovani, travolti dalla corrente. Si diedero da fare alacremen-
te per raccogliere i caduti e dar loro cura e accoglienza e per dare sepol-
tura a quanti non erano sopravvissuti alla furia delle acque. Tuttavia, più
grande era il numero degli abitanti indaffarati in tale impresa, più aumen-
tava il numero dei dispersi nel fiume. In breve tutto il villaggio fu impegna-
to nell’impresa di salvataggio. Tale strana situazione continuò senza so-
sta per tutti i giorni seguenti.
Quando la piccola comunità era ormai esausta a causa della mole di
lavoro imprevisto, giunse dall’oriente un maestro coi suoi discepoli. Gli
abitanti chiesero loro di aiutarli nel faticoso lavoro. Il maestro, ascoltati i
lamenti e la fatica degli uomini, passò oltre senza affiancarsi a coloro che
ripescavano i corpi, e presi con sé i suoi discepoli, risalì il fiume alla ricer-
ca del punto in cui i giovani cadevano in acqua.
Che questo risalire il fiume sia allora il compito di ogni adulto, educa-
tore, volontario, che sceglie di impegnarsi a combattere le povertà e re-
stituire dignità all’umano. §
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