Page 40 - Annali settembre
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Non possiamo dire di incontrare il povero se non facciamo l’esperien-
za dell’incontro con l’amore di Dio per ciascuno di noi. Solo allora potre-
mo dare autenticità al nostro servizio, privandolo di vacua apparenza e di
sterile compiacimento: «Chi si vanta si vanti nel Signore», ammonisce an-
cora S. Paolo (1Cor 1,31b).
Il povero, rifiuto della società materialista e consumista, può mettere
in crisi chi è persuaso di avere tutto. Nondimeno, occorrono mani e brac-
cia per sollevare i deboli.
Ed ecco il monito del Vangelo ad essere operai nella vigna del Signo-
re: «Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua
messe!» (Mt 9,37-38.)
Dopo l’omelia, il momento atteso dell’atto d’impegno delle tre volon-
tarie che hanno ricevuto in dono un piccolo crocifisso e il distintivo con il
motto dell’Associazione: “Caritas Christi urget nos” (2Cor 5,14).
La benedizione di don Mimmo e un caloroso applauso generale han-
no suggellato questo momento d’intensa partecipazione, mentre il canto
di comunione “Ubi caritas et amor”, espressione di fraternità universale,
ha segnato il culmine di tutta la liturgia eucaristica.
Al termine della S. Messa, la Presidente cittadina dei Gruppi di Vo-
lontariato Vincenziano di Matera, Maria Albisinni, ha rivolto un saluto di
accoglienza alle novelle vincenziane, con questa esortazione: «Seguite il
Signore con fiducia, coraggio e gioia. Fate che la vostra luce risplenda
nel mondo, in modo che anche altre persone, vedendo come voi vive-
te il Vangelo, credano profonda-
mente e, come voi, traducano il
loro credo in opere di giustizia, di
amore e di pace». Poche ma in-
cisive parole, concluse dalla Pre-
ghiera dei Vincenziani.
Ad Anna, Chiara e Concet-
ta, già da tempo attive nella Par-
rocchia di S. Pio X, gli auguri più
affettuosi della grande Famiglia
Vincenziana, affinché il loro im-
pegno quotidiano apporti gioia
interiore e risultati fecondi. §
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