Page 4 - Annali_Dicembre
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È motivo di ben sperare? Certa-
         È molto difficile                  mente sì. Non basta, tuttavia.

                                               Dobbiamo  pensare  ai  prossimi
        fare il bene senza                  cinquanta, cento anni, perché un
                                            carisma vivo da 401 anni non può e
         alcun contrasto                    non deve spegnersi. Dobbiamo es-
                                           sere, quindi, accoglienti e disponibi-
                                          li con i nuovi volontari, con i giovani,
                                      guardando al loro impegno e non sottoli-
          neando la loro difficoltà ad un lavoro costante: i giovani hanno bisogno
          di comprensione e vicinanza, sono una generazione che avrà meno del-
          la precedente, meno lavoro, meno sicurezza, meno garanzie di welfare.

             Non imbrigliamoli nei nostri orari, accettiamo il loro contributo sponta-
          neo, confidiamo nel futuro, gettiamo un seme e aspettiamo il frutto.

             In questo anno e nei primi mesi del prossimo giungerà a compimen-
          to la riforma del Terzo Settore, questo ci impegna ad operare con grande
          attenzione verso le nuove norme, con scrupolo in ogni azione di bilancio
          e di rendiconto, il che è un dovere civile e morale.
             Dobbiamo essere testimoni di verità anche in questo, con relazioni di
          attività trasparenti e veritiere: non importa se dovremo confessare un in-
          successo, la chiusura di gruppi, la crisi di alcuni progetti. Dobbiamo fare
          una verifica della situazione reale, nulla di più e nulla di meno. Come scri-
          ve San Vincenzo a Santa Luisa “È molto difficile fare il bene senza alcun
          contrasto”, dobbiamo mettere in conto, come in tutte le cose umane,
          qualche crisi e qualche insuccesso. Non lamentiamoci di redigere un ren-
          diconto dettagliato e veritiero, fa parte dei nostri compiti da quattrocento
          anni, infatti San Vincenzo stesso ha definito i compiti della tesoriera: “ri-
          cevere il denaro e darne la ricevuta, custodire la biancheria e altri mobi-
          li, acquistare e custodire le provviste necessarie all’assistenza dei pove-
          ri, dare ogni giorno quello che sarà necessario al nutrimento dei poveri,
          far lavare la biancheria, tenere un registro nel quale scriverà quello che ri-
          ceverà e spenderà”

             Ciò che, invece, non dovrebbe trovar posto tra noi è la divisione, l’in-
          vidia, la volontà di prevaricare, non tra noi che dovremmo saper ascolta-
          re l’altro, far posto all’altro. Ricordiamo l’ammonimento del nostro Santo:
          “Siate uniti e Dio vi benedirà. Ma siatelo per mezzo della carità di Gesù

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