Page 4 - Annali
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EDITORIALE il momento della rina-
scita in cui dimentichia-
È mo o, almeno, met-
Che cosa è la primavera? tiamo da parte le ore buie
dell’inverno, è la giovinezza
a cura di Gabriella Raschi dell’anno, è il cambio di guar-
Presidente Nazionale GVV
daroba, è l’avvicinarsi degli
esami e delle scelte. Insomma è
una stagione bellissima e intensa, quin-
di portatrice di mille impegni in tutti i campi.
Noi abbiamo i nostri Consigli a tutti i livelli e le nostre Assemblee sta-
tutarie, alle quali quest’anno si sono aggiunti tutti gli oneri connessi al
nuovo Codice del Terzo Settore. Senz’altro è stato un periodo faticoso,
molti non hanno resistito alla tentazione di lamentarsi, qualcuno ha addi-
rittura affermato che tutte queste pratiche organizzative non sono “cose
da San Vincenzo”.
Concediamoci pure qualche lamento e qualche borbottio ma ricor-
diamoci che il nostro Santo fondatore volle sempre organizzare la ca-
rità. Egli comprese fin da quel giorno a Chatillon che occorre formare
gruppi che facciano memoria delle loro scelte, delle difficoltà incontra-
te, delle soluzioni studiate. Ricordiamoci che la povertà fa soffrire spes-
so “più per mancanza di organizzazione nell’assistenza che per mancan-
za di persone caritatevoli”.
Vincenzo dispose che ci fosse una tesoriera che aveva il compito di
amministrare e, insieme al gruppo, in una riunione apposita, render con-
to agli “abitanti della parrocchia che vorranno esser presenti”. Due dove-
vano essere le chiavi della cassetta del denaro, esattamente come due
almeno devono essere oggi le firme su ogni conto del volontariato.
Da laici quali siamo dobbiamo rispettare le leggi del nostro Paese,
da cristiani e vincenziani dobbiamo servire i poveri, soccorrere i sofferen-
ti “spiritualmente e corporalmente”. Dopo quattrocento anni e più sap-
Procureranno di conservare
fra di loro gran unione e carità
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