Page 8 - Aprile
P. 8
Sembra talvolta che ci si comporti
Chi può giudicare come quella regina francese che al la-
mento del ministro: “Il popolo si lamen-
ta che non ha pane”, rispondeva “Che
l’altro? mangi brioche”, sembra che non si
comprenda bene che cosa significa aver
fame, aver bisogno di un pasto, si guarda con
crescente e colpevole indifferenza il fenomeno, si trovano alibi alle co-
scienze: “Non tutti hanno davvero fame!”, “Chissà se poi sono persone
per bene!”, “Sprecano i soldi e poi vanno alle mense!”, ecc.
Insomma molti si ergono a giudici degli altri, peggio, del bisogno de-
gli altri e valutano che cosa dovrebbe fare una persona sull’orlo della di-
sperazione, quali scelte sarebbero più razionali.
È ben diverso “essere” nel bisogno, ben diverso sentire la necessi-
tà di un qualcosa che allevii la fame dello stomaco ma anche la fame del
cuore, quindi una persona nel bisogno scommetterà i pochi spiccioli su
una schedina sognando ricchezza oppure investirà in un cellulare da esi-
bire come segno della propria individualità oppure farà un dono costoso
al proprio figlio o alla persona amata per avere un sorriso. Chi può giudi-
care l’altro? Non certo noi vincenziani.
Noi abbiamo scelto di accogliere nelle nostre mense e nei nostri ser-
vizi tutti, e di soddisfare il più possibile i bisogni di tutti: il che significa
non solo dare cibo, ma anche fraterna vicinanza, ma anche una parola e
un sorriso, se possibile un am-
biente amico, magari un
po’ da vecchia e cara
trattoria di campagna.
I Gruppi di Volon-
tariato Vincenziano
hanno distribuito nel
2017 oltre 290.000
pasti nel territorio na-
zionale, ma di fronte
ai bisogni crescenti
non riuscivamo nep-
pure a garantire un
pasto sostanzioso e
6 1 / duemiladiciannove